Physis
Naturalità esperienziale
Come comunica un cane? In che modo si esprime? Quando abbaia? E in quanti modi può abbaiare? E quando non abbaia allora non comunica? ​Ci sono sguardi che esprimono più di mille abbaii: cerchiamo di vedere insieme ciò che il cane certamente non dice, ma comunica. Cerchiamo di capire perché distrugge casa, perché abbaia a tutti, perché non ci ascolta. Perché ogni cane, ha delle esigenze diverse. ​E' qui dove entra in scena l'educatore cinofilo. Tu vedi un cane, ma se guardi c’è un essere vivente, senziente, pensante, emotivo, sociale, con esigenze filogenetiche ed individuali. Il nostro contributo nel binomio consiste nel fare da mediazione tra i desideri, i bisogni, e gli scarichi del cane e le esigenze umane.
Non si tratta di controllare, ma di gestire ed affrontare insieme le proprie insicurezze. Questo modo di educare si basa sull’ascoltare per essere ascoltati, sul capire per non punire, sulla condivisione e l’empatia prima delle pretese. La base di ogni forma sana di comunicazione è la competenza che mettiamo nel relazionarci e la comprensione che siamo disposti ad avere. Dal punto di vista educativo cerchiamo di ottenere una gestione fatta sul più grande rinforzo positivo che esista: la felicità. Insegneremo quindi al cane ad autocontrollarsi in modo che sappia gestire autonomamente la sua risposta agli stimoli senza che sia l’umano a doverlo controllare. E’ un percorso, una crescita reciproca, fatta di modelli e di esperienze. Creiamo condizioni favorevoli per sviluppare l’adattamento, dando modo al cane di esprimersi sia reattivamente che riflessivamente.